Rischi Vaccinazione

Rischi della vaccinazione antiinfluenzale e avvertenze


Gli effetti indesiderati dei vaccini antiinfluenzali sono gli stessi degli anni precedenti.

I più comuni sono lievi e passeggeri: si può avere una reazione locale nel punto di iniezione (di solito un indolenzimento o indurimento sotto pelle), occasionalmente un po’ di febbre dovuta alla reazione del vaccino, quasi sempre inferiore a 38°C e della durata di 24-36 ore, a volte con associati dolori articolari e muscolari simili a quelli provocati dall’influenza. Questi effetti passano da soli e non richiedono cure.


Sono possibili, ma non frequenti, reazioni allergiche, come con qualunque farmaco, che si manifestano con chiazze di arrossamento e prurito sulla pelle, o orticaria, anche a distanza dalla sede  di infezione. Reazioni allergiche gravi (tipo shock anafilattico) sono molto rare. Chi avesse una reazione allergica (che può comparire a distanza di ore dalla somministrazione) lo deve segnalare al medico, perché è bene non ripetere il vaccino negli anni successivi, per evitare il rischio di reazioni più gravi.

Le reazioni più gravi segnalate con l’uso del vaccino sono molto rare

Possibili reazioni avverse gravi:

  • Malattie del sistema emolinfopoietico: abbassamento delle piastrine, infiammazione delle ghiandole linfatiche
  • Malattie del sistema nervoso: nevralgie, perdita transitoria della sensibilità, convulsioni febbrili, disturbi neurologici quali encefalomielite, nevriti e sindrome di Guillain Barré (una forma di polinevrite che può essere grave, e capita in circa un caso ogni 100.000/1.000.000; peraltro può capitare anche in persone non vaccinate con frequenza simile e non è stato accertato che venga causata dal vaccino o che sia più frequente dopo le vaccinazioni)
  • Patologie del sistema circolatorio: vasculiti (infiammazione delle arterie) associate in casi molto rari a transitorio interessamento renale

Il vaccino può essere meno efficace, o del tutto inefficace, in presenza di deficit del sistama immunitario, causate da malattie (ad esempio l’AIDS) o da cure immunosoppressive (ad esempio cortisonici o chemioterapie antitumorali).

Il vaccino non va somministrato:

  • in presenza di malattie febbrili o infezioni, fino a guarigione
  • alle persone che abbiano avuto reazioni allergiche al vaccino in precedenti somministrazioni, o che presentino ipersensibilità ai principi attivi, ad uno qualsiasi degli eccipienti, ed ai residui, quali uova e proteine del pollo quali ovoalbumina. Il vaccino può contenere residui delle seguenti sostanze: formaldeide, gentamicina solfato e sodio desossicolato.

Donne in gravidanza e allattamento Il vaccino può essere somministrato alle donne in gravidanza, anche nel primo trimestre se sono a rischio di complicazioni in caso di influenza, altrimenti è consigliato dal secondo trimestre in poi. Può essere somministrato anche alle donne che allattano